8 settembre: Giornata Mondiale della Fisioterapia!
Anche quest'anno aderisco alla campagna nazionale di AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti).
Ma chi è il Fisioterapista?
È un professionista della Sanità in possesso del diploma di laurea o titolo equipollente che lavora, sia in collaborazione con il medico e le altre professioni sanitarie, sia autonomamente, in rapporto con la persona assistita, valutando e trattando le disfunzioni presenti nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori e viscerali conseguenti ad eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita.
Decreto Ministero Sanità 14 settembre 1994, n. 741
(in GU 9 gennaio 1995, n. 6)
Come verificare se il proprio Fisioterapista è veramente laureato ed in possesso dei titoli necessari per esercitare la professione?
Il paziente può verificare presso l’ Ordine provinciale dei TSRM PSTRP l’iscrizione del professionista al relativo Albo professionale; il professionista poi deve essere assicurato per responsabilità civile ed emettere regolare fattura esente IVA, se libero professionista (deducibile dalla dichiarazione dei redditi senza alcuna prescrizione medica).
L’8 maggio è la Giornata Mondiale sul tumore ovarico, dedicata soprattutto all’informazione perché questo tumore femminile è molto poco conosciuto rispetto ad altri.
Si stima che nel mondo ogni anno 295mila donne ricevano una diagnosi di tumore dell’ovaio, 760mila convivano con la malattia e per 184mila ogni anno è causa di morte.
In Italia i numeri raccontano una realtà fatta di 50mila pazienti, 5.200 nuove diagnosi all’anno e, negli stadi avanzati, un indice di sopravvivenzaa 5 anni dalla diagnosi che non supera il 40%, contro l’80% di sopravvivenza a 5 anni per le donne operate al seno.
Il tumore all’ovaio è il sesto tipo di tumore più diffuso tra le donne ed è una malattia subdola, perché colpisce silenziosamente ed è difficile da riconoscere: gonfiore addominale, difficoltà digestive, dolori addominali e pelvici, problemi urinari (come incontinenza da urgenza), diarrea o stitichezza, sono tra i sintomi più diffusi, ma vengono spesso attribuiti ad altre cause.
La diagnosi spesso non arriva precocemente; dopo la chirurgia e la chemioterapia sono varie le problematiche di interesse fisioterapico che possono residuare a seconda dell’invasività dell’intervento.
È utile lavorare con un fisioterapista specializzato in riabilitazione oncologica per migliorare la qualità di vita delle pazienti e contenere gli effetti delle terapie:
linfedema dell’arto inferiore, del pube e/o genitali: la possibilità di sviluppare linfedema di una gamba è importante (40% circa dei casi);
aderenze cicatriziali (sensazione di tirare lungo la cicatrice, alterazioni posturali);
problematiche del pavimento pelvico (incontinenza, dolore pelvico cronico);
Esistono molti modelli di indumenti compressivi; il tipo di indumento scelto, ed il livello di compressione prescritto per i pazienti dipendono da molti fattori tra cui la sede, l’estensione, la distribuzione e la gravità dell’edema, la capacità del paziente di gestire e di tollerare la compressione e le preferenze del paziente stesso. Affinchè il regime terapeutico prescelto abbia successo, e per favorire la compliance del paziente, l’indumento deve essere comodo ed accettabile (Lymphoedema Framework, 2006).
La tensione applicata da un indumento compressivo dipende dal tipo di filato utilizzato per la sua realizzazione e dalla tecnica di lavorazione a maglia prescelta per produrre il tessuto. Il tessuto utilizzato per la realizzazione degli indumenti compressivi è prodotto lavorando insieme a maglia due tipi di filo:
• trama, che determina la compressione da parte del tessuto;
• maglia di fondo, che determina lo spessore e la rigidità del tessuto lavorato.
Entrambi i tipi di filo sono prodotti avvolgendo un filamento di poliammide o di cotone intorno a un filamento centrale elastico quale il lattice o la Lycra. Il rivestimento esterno può essere regolato in modo da potere variare l’estensibilità e la forza del filo. Livelli maggiori di compressione si ottengono principalmente aumentando lo spessore del filamento elastico centrale della trama.
La lavorazione a maglia piana o piatta e quella a maglia circolare o tubolare rappresentano le due tecniche principali per la realizzazione di indumenti compressivi per i pazienti con linfedema e lipedema. Entrambe le tecniche influiscono sulle proprietà del prodotto finito e in particolare sul livello di compressione che esso sarà in grado di applicare, sullo spessore del tessuto, sul comfort e sulla sua accettabilità estetica. Per realizzare gli indumenti standard e quelli su misura si utilizzano sia la lavorazione a maglia piana sia quella a maglia circolare. Tuttavia, gli indumenti su misura sono più spesso realizzati con la tecnologia a maglia piana, poiché questa si può adattare a un’ampia varietà di alterazioni anatomiche. In generale, gli indumenti realizzati con maglia circolare e pronti all’uso sono adatti solamente ai casi in cui non vi sia una deformazione dell’arto, o laddove questa sia minima, poiché, altrimenti, può essere difficile ottenere una buona vestibilità. (Maestri, Mastrullo; Riabilitazione integrata della donna operata al seno; Edra, 2018).
Gli indumenti compressivi sono indicati per la gestione a lungo termine del linfedema e del lipedemadopo un periodo di terapia intensiva, grazie alla loro compressione i tutori elastici consentono all’arto di mantenere nel tempo il volume ottenuto con i bendaggi compressivi multicomponenete. Il tutore va indossato al mattino e rimosso alla sera prima di andare a letto; per mantenere la sua efficacia è utile seguire alcuni consigli per la sua manutenzione:
lavare a mano ogni giorno in acqua fredda con detergenti neutri-delicati
non usare candeggina e ammorbidenti che danneggiano le fibre elastiche del tutore
asciugare lontano da fonti di calore
sostituire il tutore dopo circa6 mesi (ma dipende sempre dallo stato di usura)
non usare creme per la cute sotto il tutore
esistono ausili per poter indossare al meglio il tutore e con facilità, chiedi al tuo fisioterapista per poter avere suggerimenti e indicazioni specifiche.
Meccanismo d’azione degli indumenti compressivi:
gli indumenti compressivi sono utilizzati per la profilassi, il trattamento e la gestione a lungo termine del linfedema e lipedema e possono agire:
Affidarsi a tecnici ortopedici esperti del settore per le misure, se possibile in presenza del fisioterapista che può suggerire piccole variazioni e personalizzazioni;
La consegna e la prova vanno fatte dal Tecnico, il collaudo dal medico ma anche il fisioterapista può verificare l’adeguatezza del tutore consegnato.
La donna operata al seno: clinica, terapie adiuvanti, chirurgia e prevenzione.
Il tumore al seno è la neoplasia più frequente in assoluto per incidenza nella popolazione femminile. Si stima che nel 2018, in Italia, abbia colpito 52.800 donne e circa 500 uomini (per confronto, nel 2015 le stime indicavano, rispettivamente, 48 mila e 300). Il trend di incidenza tra il 2003 e il 2018 appare in leggero aumento (+0,3% per anno) mentre continua a calare, in maniera significativa, la mortalità (-0,8% per anno). L'aumento di incidenza è riferito in particolare alle donne di 45-49 anni, e potrebbe essere spiegato dall’ampliamento dello screening mammografico in alcune regioni che hanno coinvolto anche questa fascia di età (oltre a quella di 50-69 anni per cui storicamente è attivo lo screening).
Sono molteplici gli aspetti clinici da dover conoscere per poter garantire una presa in carico globale. Indispensabile è la conoscenza del percorso clinico e chirurgico che la paziente affronta, per poter impostare il programma terapeutico più adeguato al quadro clinico.
Obiettivi e contenuti:
Il carattere introduttivo di questa FAD che intende far acquisire le conoscenze di base della clinica, della chirurgia e della terapia adiuvante-radioterapia presente nel percorso della donna con tumore mammario, prevede la trattazione dei seguenti argomenti:
conoscenza del cavo ascellare e della mammella
conoscenza della patologia benigna e maligna - epidemiologia e fattori di rischio
Fisioterapia nella donna operata al seno: valutazione post-operatoria e trattamento delle complicanze – PADOVA
Corso di formazione per fisioterapisti
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